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New product
The TCC TC-750LC includes an exceptional MM phono preamp performance with a variable output level control.
The output level control allows connection to a power amp either directly or through an equalizer; or it can simply be used to fine tune the audio level sent to your computer sound card or receiver. Spectacular RIAA equalization accuracy and a S/N ratio of 85dB make the TC-750LC our best performing phono preamp.
Features:
- One Phono (MM) input in RCA format
- Volume control allows matching volumes to the main amplifier
- Gold plated input and output connectors for maximum esoteric performance
- Stylish, solid metal case with earth for improved resistance to electrical noise
- Source indicator LEDs
- 12 volt DC operation; will work anywhere in the world
- Ground wire terminal, power indicator
- Includes AC adaptor and RCA cables
- Shipping Weight: 1.1 pounds
- Black finish
Specifications:
- Frequency Response: 20 – 20 kHz, +/- 0.5 dB
- Audio Distortion: <0.05% Max.
- Input Sensitivity: Phono: 3 mV
- Input Impedance: Phono: 47 k Ohms @ 220 pF
- Output Impedance 200 Ohms
- Input Overload Margin: 20 dB any
- Input Crosstalk: 60 dB, Phono, at any audio frequency
- Signal To Noise Ratio: >85 dB
Best Buy
Collegato ad un ampli integrato Yamaha sprovvisto di ingresso phono. Ottimi risultati, ben bilanciato. Lo consiglio per avere ottima resa audio senza svenarsi. Come sempre un plauso a Playstereo ormai una garanzia!!
TCC TC - 750LC preamplificatore
Ho collegato il mio giradischi Project Carbon ad un impianto mini hi-fi. Il risultato è molto buono, non c'è rumore di fondo, i canali sono bilanciati. Dai primi ascolti mi sembra che la risposta in frequenza sia molto buona. Consiglio l'acquisto. Il pacco è arrivato nei tempi stabiliti. Bene Playstereo!
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Alternativa economica ai pre phono integrati
È arrivato in un giorno questo TCC.
Si presenta molto bene: robusto e interamente in metallo, costruito con ottimi materiali.
Notevole la dinamica (anche se per apprezzarla fino in fondo bisogna tenere il potenziometro a manetta) e molto buono il bilanciamento tonale.
Il funzionamento è silenziosissimo.
Nel mio sistema è inserito tra un giradischi Pro-Ject Primary e un integrato Rotel A12, con cavo di collegamento AudioQuest Tower.
Non spendete di più se avete un impianto entry-level o mid-level: non ne varrebbe la pena.
Straconsigliato.
Recensione
Direi che vale molto di più di quello che costa. Ottimo prodotto. Complimenti a Playstereo
Recensione
Volevo precisare che il pre phono in questione si sposa bene con giradischi entry level, da evitare negli impianti di qualità.
Recensione
Velocissimi nella spedizione (come sempre), a mio parere, pre phono con il migliore rapporto qualità/prezzo in commercio.
Grazie
Recensione
Ottimo per collegare qualsiasi giradischi anche a impianti mini hi-fi compatti grazie ai cavi adattatori in dotazione. Stupefacente rapporto qualità/prezzo. Ottimo anche il servizio postale offerto da Plaustereo.
Recensione
Ciao amici
Premetto che non ho nulla contro gli audiofighi, solo una forte e radicata invidia per le loro possibilità economiche [;)], ma non riesco ad immaginare un oggetto, un pre phono in questo caso, più lontano da quell'immagine anche glamour, ma non solo, che un'elettronica prestigiosa e bensuonante è in grado di rendere alle orecchie ed agli occhi. Uno scatolottino di dimensioni minime (14 cm larghezza, 7 di profondità e 4 di altezza) e leggero tanto da rimanere letteralmente appeso ai cavi. Il colore è nero ed ha sul coperchio un bel grafico che riporta le diciture "Phono Frequency Response" e "RIIA Deviation" le quali ci dicono che lo scostamento dalla linearità perfetta è di + /- 0,5 dB, il frontale presenta un led rosso di accensione, molto lento ad attenuare la sua luminosità sino a spegnersi una volta tolta la tensione, sempre sul frontale possiamo apprezzare Il logo del marchio ed il nome del modello preceduto dalla "pretenziosa" dicitura "Audiophile MM Phono Preamp"... pretenziosa mica tanto visti poi i risultati sonori ottenuti. Sulla destra del frontale c'è una manopola invero di modesta fattura, per usare un eufemismo, che regola il guadagno/volume e rende possibile l'utilizzo di questo apparecchietto direttamente connesso ad un finale di potenza. Io così ho fatto collegando un Project Debut SE II con fonorivelatore Ortofon 510 MK II ad un amplificatore finale di potenza Rotel RB 1070. Il prezzo? 46 euro escluse le spese di spedizione (13 euro) ed è possibile ordinarlo online dal sito:
http://www.playstereo.com/index.php
Visto il prezzo estremamente basso vi confesso che lo ho acquistato non pienamente convinto delle qualità che ha poi dimostrato, ma Lucio ne ha parlato molto bene nella sua ML e questo mi è bastato perchè lui è indubbiamente una persona seria, onesta ancor prima di essere un esperto recensore. Il retro presenta quattro ingressi RCA di ottima fattura, dorati, che non sfigurerebbero su apparecchi di ben altro costo, due di input per il collegamento del giradischi e due di output, è presente anche la presa "Ground". Il consiglio che vi dò è quello di non adoperare il pur dicreto cavetto di serie con connettori dorati per il collegamento, ma usarne uno più serio e sostituire l'alimentatore/trasformatore fornito di serie che fà comunque bene il suo lavoro con un più performante stabilizzato. Lasciando il cavetto di serie si ottiene un suono sostanzialmente corretto, ma purtroppo viene persa quella ricchezza di sfumature ed informazioni di cui è capace questo sorprendente pre. Sui vantaggi di un alimentatore di qualità stabilizzato non sò dirvi nulla perchè ho usato quello di serie, ma penso che siano certi i suoi benefici effetti sul suono: ogni audiofilo sà quanto sia importante una buona alimentazione per i nostri gioielli. Le credenziali del piccoletto sono di tutto rispetto:
- Risposta in frequenza RIAA: 20hz-20,000hz +/- 0.5dB
- Rapporto segnale-rumore: _85dB - Distorsione: _0.05%
Altre caratteristiche:
- Case in metallo per una migliore resistenza alle interferenze
- Sdoppiatore RCA-minijack a pin dorati: incluso
- Sensibilità di ingresso: Phono: 3 mV /
- Impedenza di ingresso: Phono: 47 k Ohms @ 220 pF
- Impedenza di uscita: 1K Ohm
- Margine di sovraccarico in ingresso: 20 dB
La mia prova d'ascolto non è stata fatta comparando il TCC ad altri pre phono in commercio, ma è una valutazione in cui ho cercato di impegnarmi andando a scovare nei meandri della mia memoria acustico/audiofila quelli che sono i parametri di valutazione canonici, rapportandoli alla mia sensibilità individuale e soprattutto all'idea che mi sono fatto del "buon suono" in anni ed anni di frequentazioni audiofile. Ne ho voluto fare il confronto con il pre phono integrato nel mio amplificatore Yamaha AX 496 perchè mi è bastato un attimo per capire che tra i due c'era un vero e proprio abisso di qualità: il confronto si è subito configurato come letteralmente improponibile e sono andato liscio con il TC 750 LC.
Setup utilizzato:
- Giradischi Project Debut II SE con testina Ortofon 510 MK II
- Amplificatore finale di potenza Rotel RB 1070 collegato direttamente al pre phono.
- Diffusori Canton LE 109
- Cavi di segnale (a rotazione):
- Cavo fornito nella confezione del TCC
- Kimber Hero
- Audioquest Colorado
- Monster Cable 400 MK II
- Cavi di potenza Supra Ply 3.4 S
Inizio subito con le differenze tra i cavi sgombrando il campo da ogni dubbio. Lasciate perdere il cavetto di serie perchè pur essendo comunque discreto non consente alle potenzialità di questo pre phono di emergere adeguatamente.
Kimber Hero. E' il più costoso dei tre. Ha una gamma bassa formidabile: piena, profondissima ed immanente. Permette di apprezzare in tutta la loro magnificenza il pedale d'organo e la cassa sinfonica. Su certe incisioni però potrebbe risultare un po' eccessiva e creare qualche risonanza di troppo in ambienti non adeguatamente trattati acusticamente. Inoltre le basse frequenze tendono a sovrastare le medie e le alte esibendo anche un controllo perfettibile, talvolta è quella che sia un po' lungo. Le gamme media ed alta sono coerenti, ben stagliate nella scena sonora, naturali e prive di qualsiasi fatica d'ascolto. Gli acuti però non sembrano particolarmente energici seppur precisi: ho desiderato in più occasioni che questi fossero più vividi ed incisivi. Un gran cavo comunque, chi ama il suono naturale e rilassante non rimarrà deluso.
Audioquest Colorado
E' un cavo che definirei aciutto, ma non troppo, controllo ed impulsività del basso su ottimi livelli così come è apprezzabile in questa gamma l'assenza di code, prolungamenti oltre il desiderabile. Sempre sul basso esibisce un'ottima articolazione e rotondità dei suoni riprodotti. La gamma media mi è sembrata leggermente indietro mentre le alte mi hanno davvero conquistato perchè luminose, vivide, argentine. Nel complesso questo è il cavo che forse maggiormente incontra i miei gusti in virtù anche di una grande delicatezza e musicalità complessive che rendono l'ascolto piacevole anche nelle sedute d'ascolto particolarmente lunghe. Dettaglio di buon livello
Monster 400 MK II
Senz'altro equilibrato, neutro, il suono che produce è vellutato, privo di asprezze. La linearità ed assenza di colorazioni o particolari connotazioni è una dote che favorisce di certo un ascolto tonalmente bilanciato, corretto. Proprio in virtù di questo equilibrio e neutralità forse a volte alcuni audiofili potrebbero lamentare una maggiore presenza, perentorietà della presentazione. E un cavo che, secondo me, si fà apprezzare sulle lunghe distanze non causando mai fatica d'ascolto. Ribadisco che per alcuni questi sono pregi mentre per altri potrebbero essere manchevolezze. L'impressione è supportata altresì da un livello di dettaglio ed informazioni concesse all'ascoltatore sicuramente di buon livello, ma inferiori a quelle esibite da Kimber e dall'Audioquest.
Ma parliamo ora succintamente del TCC TC 750 LC esaminando le sue qualità sonore per punti. Perdonate se dovessi incorrere in qualche ingenuità, tengo a sottolineare che le mie impressioni d'ascolto sono quelle di un semplice appassionato che però valuta in ambiente a lui noto (casa mia), in un setup che conosco molto bene. Solo discreta però la mia conoscenza del Finale Rotel per averlo sotto "mira" solo da poco tempo. Comunque state tranquilli: non parlerò ne di violoncelli "rugosi" ne di violini "setosi" [:)]
Linearità - bilanciamento tonale.
Semplicemente eccellente. Il range dichiarato di +/- 0.5 dB da 20 a 20000 a lume di naso dovrebbe esserci tutto. Non si avvertono squilibri, buchi o avvallamenti particolari, segno che la deenfasi RIIA è particolarmente accurata, sorprendentemente accurata aggiungerei visto il prezzo dell'oggetto
Dettaglio - informazioni.
Eccellente la quantità di particolari fini, sfumature che questo pre riesce a regalarci nell'ascolto, sintomo questo di quanto precisa e completa sia la manipolazione del segnale fatta dai circuiti discreti del TC 750. A tal proposito ricordo come l'uso di componenti discreti, implementato in quest'oggetto, e non di chip sia un particolare non trascurabile considerato che è opinione diffusa tra gli audiofili che suonino meglio i discreti dei chip. Ascoltando questo delizioso oggettino non se ne può avere che conferma.
Macrodinamica.
Buona. Il piccoletto esibisce una prestazione onesta, apprezzabile, ma non entusiasmante dovuta probabilmente alla non eccezionale qualità dell'alimentatore/trasformatore. Non posso dire nulla di sicuro, ma suppongo che se avessi dotato il TCC di un'alimentazione seria le mie valutazioni sarebbero state più favorevoli. E' un'upgrade che farò a breve, ma purtroppo non ha riguardato questo test. Discreta comunque la prestazione.
Microdinamica.
Molto buona. Superiore alla macrodinamica. Nel contesto dell'ascolto ne beneficia il senso del ritmo che risulta piacevolissimo e perfettamente scandito. Veloci i tempi di salità del suono e repentini i transienti. Supportata anche dalle ottime qualità micro e macrodinamiche del Rotel in questo parametro viene fornita una prova particolarmente convincente: voci e strumenti sono realistici e credibili.
Palcoscenico sonoro.
Discretamente buono per profondità e soprattutto ampiezza. La separazione tra i canali è ottima, a fuoco le posizioni individuali delle sorgenti sonore, ma leggermente penalizzata la profondità. Buona anche l'altezza. C'è anche da dire che il Finale Rotel fornisce un suono molto presente, tipo monitor, con molta presenza. Ho avuto l'impressione che il suono ottenuto si ada prima fila e non da fila arretrata...monitor appunto per cui non me la sentirei di attribuire questa caratteristica al solo pre phono, ma penso che ci sia lo zampino del potente ampli Rotel.
Non ho una grande esperienza nella valutazione di preamplificatori phono, quello che sò si limita all'ascolto di stadi phono di amplificatori integrati entry level, costituiti per lo più da operazionali e chip. In particolare conosco bene quello del mio Yamaha AX 496, di un livello qualitativo davvero imbarazzante, penoso: improponibile un confronto anche alla lontana con il TCC TC 750 LC, il quale davvero tiene fede alla dicitura "Audiophile MM Phono Preamp" che appare sul frontale. Ritengo la scelta di questo oggetto da prendere seriamente in considearzione da parte di quegli appassionati dotati di un amplificatore integrato sfornito di ingresso Phono o dotati di ingresso Phono inadeguato. Il salto di qualità nell'ascolto dell'amato vinile sarebbe cosa certa!
Spero che questa mia brevissima disamina sia stata di vostro gradimento!
Saluti